
Complottismi e Fake News
Il concetto di post-verità è relativamente nuovo, coniato all’inizio degli anni Novanta dal drammaturgo Steve Tesish, per parlare della bassa copertura dello scandalo Iran-Contra, durante il quale l’amministrazione Reagan fu accusata di trafficare armi con l’Iran, sul quale vigeva l’embargo. Sulla rivista The Nation Tesish scrive che, come popolo libero, “abbiamo scelto di vivere in una specie di mondo post-verità”. Il termine poi esplode attorno al 2016, tra le presidenziali statunitensi e la Brexit, dimostrando che la post verità viene spesso legata alla diffusione di notizie, alla politica e all’utilizzo dei media. Viene definito dalla Treccani come “un’argomentazione che si appella all’emotività piuttosto che a fatti verificabili”. Questo forte legame con le emozioni crea una sorta di resistenza a ogni tipo di chiarificazione successiva, che rende la post-verità un concetto subdolo, difficile da smontare. Il prefisso post- starebbe quindi a indicare che siamo arrivati a un momento storico in cui la verità, come valore guida, viene superata.
Ma siamo davvero la generazione della post-verità? Si tratta davvero di un concetto nuovo o semplicemente abbiamo trovato un modo per parlare di un fenomeno sempre esistito? Il concetto di post verità è legato a doppio filo all’idea di verità, su cui dibattono da secoli filosofi di tutte le risme. Di cosa si parla quando si parla di verità? Di una pura corrispondenza con il reale, di un modo di disvelarsi dello stato delle cose o di un concetto che non ha a che fare con l’essere, quanto con l’essere umano e il modo che ha di comunicare e concettualizzare la propria conoscenza?
Laboratorio
Grazie al Prof. Filippo Ferrari dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna le meleinsane il 21 giugno si sono confrontate su questi temi. A seguito di un’introduzione del professore i partecipanti si sono divisi in due gruppi. Ogni gruppo ha costruito un documento con tre notizie vere e una inventata. Successivamente i due gruppi si sono scambiati i documenti e la sfida è stata quella di riconoscere la fake news senza poter verificare la veridicità delle notizie su internet.
Entrambi i gruppi sono riusciti a scovare l’inganno attenzionando il modo in cui le notizie sono state scritte. Se volete saperne di più vi invitiamo a entrare nel gruppo WhatsApp in cui al termine di ogni Agorà condividiamo tutto il materiale e la discussione continua!

